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revano dietro pei viali, il torrente rigonfio s’era fatto brontolone, e le nuvolette facevano capolino sulle cime degli Appennini, proprio come allora. Ella gli cinse il collo col braccio, e rispose:

— No, gli ho voluto bene soltanto.

— Cosa vuol dire voler bene soltanto?

— Vuol dire stare a discorrere volentieri con quel tale di ciò che più ci preme o ci addolora, e trovare un gran sollievo nel sentirci stringere la mano quando si ha il cuor grosso.

— La sa, signora mia, che cotesto io lo chiamo amore bell’e buono?

— Davvero?... o come va dunque che pensassi in quel momento ad un altro... ch’era anche un gran cattivacelo?

Ei se la strinse al seno, forte forte. — Adele si era fatta dolcemente melanconica.

— Quante volte siamo stati qui, come adesso... che brutti giorni!... Cos’hai?

— Nulla!

— ... Se sapessi che nobile cuore! e com’è degno della tua amicizia! Quando gli dissi che t’amavo sempre... e che a sposarci bisognava non pensarci più, non esitò, non fece un’osservazione, non disse una parola; chinò il capo, e allorchè partì avea le lagrime agli occhi senza che se ne avvedesse... anch’io che avevo tanto sofferto, e che sentivo come egli dovesse soffrire, avevo gli occhi umidi... Ma che hai, ti dico?... Hai torto, vedi!

— Lo so. Ma non me ne parlare mai più, Adele!