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prio? domandò quasi timidamente e con voce sorda. Adele cercò di nascosto la mano di lui, e la strinse a lungo, mentre il conduttore verificava i biglietti: anche quella specie di furto che vi era in tanta schiettezza faceva una potente impressione su di Alberto. Ei le prese le mani, serio serio, e guardandola negli occhi:

— Adele mia, quel prete m’ha stregato.

Adele s’era fatta seria anch’essa.

— Stregato o no, son contento, e non saprei spiegarti il sentimento che mi lega a te. Non è solo amore il mio; sembrami che tu faccia parte di me, della mia casa, del mio nome. Tu sei la continuazione di mia madre, e mi è dolce chiamarti col suo nome. Ho amato in tutti i modi, ma non ho provato mai nulla di ciò che provo adesso. Sembra che noi ci apparteniamo per qualche cosa che è in noi e al di fuori di noi — il mondo, la legge, gli uomini, Dio, che so?... Se mai avessi a dubitare di quel che sento adesso, vorrei morire.

A poco a poco le era caduto ai piedi, e parlava con tale accento di calma e salda convinzione, che le lagrime spuntarono nell’orbita di Adele. Ella piegossi dolcemente verso di lui, gli cinse il collo delle sue braccia, e reclinò mollemente il capo sul capo di Alberto.