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vecchio chianti, di quel delle grandi occasioni, e se l’avessero lasciato fare, lo zio avrebbe fatto crepare il nipote d’indigestione, per provargli la sua tenerezza. L’Adele fu ciarliera e taciturna a sproposito, la signorina Manfredini disinvolta e piena di brio, Alberto un po’ imbarazzato, un po’ distratto e di quando in quando aveva certi assalti di allegria che gli montavano al viso, gli luccicavano negli occhi, e si risolvevano in bizzarre effusioni di affetto per lo zio Bartolomeo.

— La bella luna! esclamò Adele affacciandosi alla finestra. O che non si va in giardino?

Velleda interrogata a quel modo, si mise a ridere.

— Vacci anche tu; disse lo zio ad Alberto, che non faceva le viste di muoversi.

— E lei, zio?

— O cosa vuoi che venga a farci io? Ci ho il mio giornale da digerire. Vai pure.