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XXXII.


A Bellagio il marchese Alberti aveva la riputazione d’essere alquanto originale, e infatti menava tal vita da giustificare cotesta riputazione. Non si faceva vedere da nessuno per delle settimane intiere, e poi tutt’a un tratto correva a tutte le riunioni, prendeva parte a tutti i divertimenti; assetato di piaceri, montava spesso a cavallo, faceva delle corse da Numida, o dormiva per ventiquattr’ore, o lo s’incontrava a scorazzare per i sentieruoli più deserti ad ore da poeti, o passava le notti ad un giuoco d’inferno, perdendo delle grosse somme, che non pagava dentro le ventiquattr’ore, ma che pagava sempre. Le signore chiudevano un occhio sulle stranezze di lui perchè egli li avea molto belli tutt’e due, era giovane e ricco, e qualche volta anche gra-