Pagina:Verga - Eros, 1884.djvu/14


— 10 —


— Come desiderate che sia educato vostro figlio sino ai sette anni? domandò la marchesa con voce malferma.

Il marito si fermò su due piedi, e parve riflettere un istante. — Mah!.. come vorrete... aggiunse poscia. Se vi dessi alcun suggerimento vi farei torto. Ed ora perdonatemi il disturbo, e buona notte.

Cecilia rimase immobile, muta, pallida, cogli occhi fissi; ma nel momento in cui egli stava per passare l’uscio, esclamò, con accento improvviso e soffocato, come se tutto il sangue le fosse corso impetuosamente al cuore: — Signore!... — Egli si voltò. — Signore!... — e le mancavano le parole. — Parlatemi francamente, in nome di Dio!...

Egli vide le lagrime che luccicavano negli occhi della moglie, senza batter ciglio. Istintivamente ella si arretrò, spaventata dallo sguardo freddo ed incisivo di quell’uomo che sembrava ricercare le angoscie orribili di lei sin nelle pieghe più riposte del suo cuore, per contemplarle con quel viso pallido e glaciale.

— Sembravi d’avermi detto abbastanza. Mi batto con Galli perchè ha insultato la marchesa Alberti, e Armandi sarà il mio secondo. Parto per l’estero, vi lascio la metà della vostra rendita, il mio nome, ed il nostro Alberto sino ai sette anni. Ma il mio sigaro vi appesta la camera. Buona notte.

Egli non si volse, ed ella non disse motto.


Passando dall’anticamera udì scampanellare nelle stanze della marchesa.