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— Ora siccome vi confesso che mi preme di non rimetterci la pelle, e farò il possibile per bucare quella del mio avversario, domani alle 12 avrò passato il confine.

Ella rialzò gli occhi su di lui, e ascoltava in silenzio.

— Desidero risparmiarvi tutti i piccoli disturbi della mia lontananza, e vorrei perciò regolare di comune accordo l’amministrazione della vostra dote...

Cecilia non rispose.

— Vi lascerò procura affinchè possiate riscuotere da per voi quella somma che crederete...

— Starete lontano molto tempo? interruppe bruscamente la marchesa.

— Non lo so io stesso.... e se volete suggerirmi la cifra....

— Fate voi.

— Ma io... francamente... dividerei in parti eguali, come fra buoni amici.

Ella, più pallida del lenzuolo che la copriva, inchinò il capo.

Il marchese si alzò, accese un sigaro alla candela, e al momento di andarsene aggiunse colla medesima aria di noncuranza:

— Rimarrebbe ad intenderci sull’educazione di Alberto, nel caso che la mia assenza si prolungasse indefinitamente; ma il meglio, parmi, si è di uniformarci alla prescrizione della legge. Voi vi occuperete di lui sino a’ sette anni; dopo me ne incaricherò io. E volgeva diggià le spalle.