Pagina:Verga - Eros, 1884.djvu/124


— 120 —


Alberto si aspettava la sorpresa, l’indignazione, la collera, e rimase sbalordito da quella risposta. Più pallido di lei, e colla voce tremante, le disse:

— Come dovete odiarmi!

Ella, senza levare gli occhi, lasciò cadere mollemente la sua mano in quella di lui.

— Ascoltatemi, Velleda! esclamò Alberto con accento febbrile. Vi amo in modo che non saprei dire. Nella mia testa c’è qualcosa di guasto, e il dubbio mi rode come un verme velenoso. Ho bisogno di esser convinto che mi amiate per me, senza secondi fini, e che mi sacrifichiate tutto... tutto! intendete?... Perdonatemi! Allorchè questo dubbio fatale è entrato in me.... o ci è stato messo con una parola.... avrei voluto fuggirvi.... e non ho potuto. Voi sola potete darmene il coraggio disperato. Cosa volete che faccia?

— Noi non potremmo amarci altrimenti! rispose Velleda dopo aver riflettuto un istante. Meglio così! Adesso anch’io posso dirvi che vi amo!