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— Soletto? gli disse costei.

Il giovane evitò di rispondere facendo un inchino, e un mezzo sorriso.

— Chi è quel signore? domandò Alberti accompagnandolo con un lungo sguardo.

Gli occhi della contessa brillarono di un’ironia maliziosa: — Il signor De Marchi, rispose, un addetto all’ambasciata napoletana. — Bel giovane, non è vero?

E scese le scale appoggiandosi appena al braccio di Alberto. Questi, mentre porgevale la mano per montare in carrozza, le domandò:

— Mi permette che l’accompagni?

— No. Ella non potrebbe più fingere d’ignorare dove abito, e sarebbe costretto a farmi la visita di Belmonte.

— Me la son meritata!

— Non sono in collera — e gli strinse la mano, sorridendogli dal fondo del cappuccio. — No, davvero!

La carrozza partì.