Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
XXI.
Alberti avea ricevuto un invito pel ballo a Corte, senza sapere da che parte gli venisse; cotesta era forse una buona ragione per non mancare, se non ce ne fossero state anche delle altre. — Andò.
La prima persona che vide, circondata dalla folla, corteggiata, come una granduchessa, fu Velleda. Ella ci stava proprio come una granduchessa, e non si accorgeva di lui. Ad un tratto gli venne incontro risolutamente e gli stese la mano con un bel sorriso; poscia, cogliendo il momento in cui nessuno poteva vederli nè udirli, gli agghiacciò la gioia che irrompeva tripudiante negli occhi di lui, rifacendosi a un tratto seria e fredda.
— Tutti sanno che ci conosciamo, gli disse. M’inviti per un ballo.
Fecero due o tre giri per le sale, parlando poco, e guardando qua e là.