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84 | Don Candeloro e C.i |
mente, fra il serio e il faceto, sulla palma, sul polso, salendo su pel braccio che sembrava inzuccherato dalla polvere di cipria, mentre la Celeste rideva quasi le facesse il solletico, fingendo di voler svincolarsi, esclamando:
– No! no! basta! Così ve la pigliate per venti ammiratori!
Macerata reclamava intanto la sua parte, e degli altri pure, cortesemente. Solo la poetessa accomiatavasi a labbra strette, e il giornalista agitava il gibus quasi per scacciare delle mosche, ripetendo:
– Via, via, signori miei.... dinanzi alla gente.... dei forestieri anche!...
Il signore forestiero, ancora rosso dall’emozione, aveva fatto la bocca al riso anche lui, per non restar da grullo, tormentandosi i baffi, girando intorno, suo malgrado, uno sguardo inquieto, sulla comitiva di cui la sola faccia simpatica gli sembrò allora quella del bel giovane taciturno, il quale lisciavasi i baffi anche lui, sorridendo a fior di labbro anche lui. Di fuori intanto il macchinista strepitava per far sgombrare il palcoscenico:
– La vita!... Signori!... Abbiano pazienza! – Gli