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Paggio Fernando 51

ribassare i prezzi. Ma l’avvocato Longo, sentendo che c’era per aria un dramma dell’avvocato Barbetti, repubblicano e suo avversario nel Consiglio, una gherminella per togliere la parte di Paggio Fernando al suo figliuolo, dichiarò che non dava il teatro per rappresentazioni immorali e sovversive. Il signor Olinto, che andava mostrando la pianta del teatro col cappello in mano, gli disse:

— Ma che! Lei ci crede alla Vittoria Colonna? Una porcheria! Servirà per accendere la pipa. Lasci fare a me che so fare.... Me ne trovo tra i piedi una ogni piazza, delle Vittorie!...

— Bene, faccia lei. Ma a buon conto sa che al sindaco spetta un palco, e un altro alla Commissione teatrale, senza contare il tanto per cento sull’introito lordo a beneficio dell’Asilo Infantile.

Le trattative durarono otto giorni. Il signor Olinto si scappellava con tutto il paese, per rabbonire la gente, e la signorina Rosmunda aiutava dal balcone, civettando, vestita di seta, con un libro in mano, mentre la mamma badava alla cucina. Don Gaetanino Longo, oramai sicuro del fatto suo, aveva confidato all’amico Renna:

— Quella me la pasteggio io!