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50 | Don Candeloro e C.i |
Barbetti s’arrese infine, e tirò fuori dal soprabitino un rotolo legato con un nastro verde.
— Adesso? — rispose il signor Olinto. — Su due piedi? Che mi canzona, caro lei?... Un lavoro di polso come il suo!... Bisogna vedere.... bisogna studiare.... Intanto dò un’occhiata....
Colla schiena appoggiata alla sponda del biliardo e il mento nel bavero di pelliccia, andava sfogliando le pagine, aggrottato, e borbottava:
— Bene, bene!... Effetto scenico!... Bei pensieri!... Stile elevato!... In questa parte la mia signora.... Non le dico altro!...
— Con permesso! con permesso! — interruppe il cameriere del Casino, spingendosi avanti a gomitate. — Ecco qui don Angelino e il notaro Lello. Devo preparare il biliardo per la solita partita.
Il capocomico si cacciò la mazza sotto l’ascella, e raccattò gli scartafacci e i telegrammi sparsi sul panno verde.
— Va bene, va bene, ne riparleremo. Intanto bisogna far girare la pianta.
Fu il più difficile. I giuocatori di tressetti rispondevano picche, e brontolavano contro quel forestiere che portava la iettatura. Seduta stante si dovettero