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48 | Don Candeloro e C.i |
dilettanti raccolti intorno al biliardo nel Casino di conversazione. Si udì prima un’osservazione timida, come un sospiro; poscia il coro delle lagnanze: Perchè è figliuolo del sindaco!... Perchè torna dagli studi col solino alto tre dita!...
– Eh?... Che cosa?... Dicano, dicano pure liberamente. Siam qui apposta per intenderci.... fra amici....
Si fece avanti un giovanotto magro e barbuto, sotto un gran cappellaccio nero, e cominciò:
– Io vorrei.... Non dico per la distribuzione delle parti.... Non me ne importa.... Ma quanto alla scelta della produzione.... Mi pare che sarebbe ora di finirla colla camorra....
– Eh? Che dice? Non le piace la Partita a scacchi dell’avvocato Giacosa?... Lavoro applaudito in tutte le piazze!...
L’altro fece una spallata, e l’accompagnò con un risolino che diceva assai. Don Gaetanino, che pigliava le parti dell’avvocato Giacosa, come si sentisse già sulle spalle la responsabilità della parte affidatagli, tirava grosse boccate di fumo dal virginia lungo un palmo, col cuore alla gola.
– Vediamo. Mi trovi di meglio. Cerchi lei, signor.... signor....