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Le marionette parlanti 39

cia la Violante più morta che viva, e gravida di sette mesi per giunta, protestò la sua innocenza, e se la diede a gambe anche lui, la stessa notte. Sicchè la sventurata rimase senza amici e senza quattrini, in mezzo a una via, e dovette lasciare all’Ospizio di Maternità il frutto del suo bell’amore.



Così babbo don Candeloro, passando da quelle parti, raccolse di nuovo nell’ovile la pecorella smarrita, chè la misericordia paterna è grande assai, e la ragazza, nel teatro delle Marionette Parlanti, riusciva di molto aiuto, massime ora che la mamma cominciava a sentire gli acciacchi degli anni e della figliuolanza. Violante lavava, cucinava, aiutava i fratelli nelle prove, mentre il genitore smaltiva l’uggia al caffè. Le marionette in mano sua parlavano davvero. Se la mettevano poi a riscuotere i soldi, in maglia carnicina, la gente entrava in teatro soltanto per rasentarle i fianchi. Sembrava la Fortuna delle “Marionette parlanti„ come si suol dipingere, col piede sulla ruota e rovesciando il corno dell’abbondanza sul prossimo suo.