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202 | Don Candeloro e C.i |
glie va colla dote — picchiava Bruno Alessi. — Io non voglio maritarmi a credenza.
Veramente questo lo faceva dire dai suoi vecchi, com’è naturale, e lui badava a scaldare i ferri colla giovane. Il diavolo è tentatore, e le donne hanno il giudizio corto. A poco a poco la povera Nunziata prese fuoco come un pugno di stoppa, e ci rimise il sonno e l’appetito.
— Bene, — disse mastro Nunzio. — T’insegnerò io il giudizio.
E giù legnate da levare il pelo, se la sorprendeva alla finestra, o la vedeva fare altre sciocchezze. Cogli Alessi invece usava politica, e stavano insieme a tirare sul prezzo, senza troppa furia. Al giovanotto però quel negozio non andava a sangue, sia che ci avesse la fregola addosso, o perchè le cose lunghe diventano serpi. Poi voleva mettere una bella calzoleria, e pensare agli interessi propri, invece di lavorare a bottega dal padre.
— Senti, — disse alla ragazza — Qui ci menano a spasso, per fare i loro comodi. Bisogna finirla.
Giacchè Marzà aveva un bel picchiare la figliuola, e sprangare usci e finestre. Il diavolo è anche sottile, e Bruno Alessi ne sapeva una più del diavolo.