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La vocazione di Suor Agnese 191

gne e nell’oliveto. Finalmente, nella novena di Natale, che le donne avevano fatto voto di digiunare tutti i nove giorni perchè Gesù Bambino facesse succedere il matrimonio senza intoppi, scoppiò la bomba.



In casa Arlotta avevano fatto il pane quella mattina. L’Agnese, tutta contenta, stava anche preparando per Don Giacomino certe paste che le avevano insegnate al Monastero. E lui stava a vedere, sopra pensieri, piluccando di tanto in tanto un pizzico di pasta frolla e dicendole sbadatamente, soltanto per dire qualche cosa, che essa aveva le mani più bianche del fior di farina.... — lì, in cucina, dinanzi al forno, col cappello in testa, proprio come uno della famiglia — quando comparve Menica, la serva, col fascio di sermenti ch’era scesa a prendere in corte, e l’aria sconvolta: — Signora! signora!... — Nell’anticamera udivasi la voce di Don Basilio che pregava e scongiurava. La signora corse subito a vedere e non tornò più, senza curarsi che lasciava soli Don Giacomino colla figliuola. La povera ragazza, si strinse