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La vocazione di Suor Agnese 189

che non badava ad altro, lui, in quel momento, pigliando fuoco ai begli occhi di Donna Agnesina, eccitato dalla musica che suonava e dalla bella serata tepida.



Però don Giacomino non era sciocco neppur lui. Oltrechè, nei piccoli paesi tosto o tardi si vengono a scoprire gli imbrogli di ciascuno. Il povero don Basilio Arlotta friggeva proprio come il pesce nella padella, assediato dai creditori, stretto da tanti bisogni, le spese della causa, il fitto delle terre, le paghe dei contadini. Correva da questo a quell’altro, s’arrapinava in ogni guisa, cercava di far fronte alla tempesta, dava la faccia al vento contrario almeno, pagava di persona. Quando, al tempo della messe, fu colto da una perniciosa che fu a un pelo di portarselo via — e sarebbe stato meglio per lui — non diceva altro, nel delirio: — Lasciatemi alzare. Non posso stare a godermela in letto. Bisogna che vada. Bisogna che cerchi.... So io!... So io!...

E lo sapevano anche gli altri, primo di tutti Don