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154 | Don Candeloro e C.i |
zafferano, colla voce che dalla collera le tremava nel naso e fra i canini malfermi. Tutte quante che se la prendevano con Donna Bellonia, ritte in piedi, vociando e gesticolando.
— Sissignora! — ostinavasi a dire la figlia di Pecu-Pecu colla faccia tosta di monella. — Come non si sapesse!... Suor Maria Concetta che gli imbocca i biscottini colle sue mani, a padre Cicero!... E le male parole che suor Gabriella ha detto a suor Celestina perchè le ruba padre Amore!...
— È uno scandalo! una porcheria! — strillavano tutte insieme.
Suor Gloriosa, cogli occhi fuori dell’orbita, andava borbottando:
— Gesù e Maria! — San Michele Arcangelo! — Libera nos, Domine!...
— Sissignora! le porcherie le fanno loro pel confessore. Io non ho potuto averlo, il confessore forestiero, perchè non son figlia di barone!...
La superiora, ritta sulla predella abbaziale, riescì infine a far udire la sua voce in falsetto:
— Lo scandalo lo fo cessare io! Da ora innanzi il solo confessore di tutta la comunità sarà don Matteo Curcio, come prima!... Precetto d’obbedienza! La ma-