Pagina:Verga - Don Candeloro e C., 1894.djvu/16

8 Don Candeloro e C.i




La catastrofe avvenne alla gran scena in cui la bella Antinisca ritorna alla città di Presopoli, e Guerino “quando la vidde„ dice la storia “s’accese molto più del suo amore.„ Smaniava per la scena, sbalestrando le gambe di qua e di là, alzando tratto tratto le braccia al cielo, squassando il capo quasi colto dal mal nervoso. Diceva, con la bella voce cantante di don Candeloro:

“— O Dio, dammi grazia ch’io mi possa difendere da questa fragil carne, tanto ch’io trovi il padre mio, e la mia generazione.„

E la bella Antinisca, dimenandosi anch’essa, e lagrimando (si capiva dalle mani che le sbattevano al viso):

“— O Signor mio, io speravo sotto la vostra spada di esser sicura del Regno che voi mi avete renduto, per questa cagione vi giuro per li Dei che come saprò, che voi siete partito, con le mie proprie mani mi ucciderò per vostro amore, e se mi promettete, che finito il vostro viaggio ritornerete a me, io vi prometto aspettarvi dieci anni senza prender marito.„