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Nel monastero di Santa Maria degli Angeli c’era sempre stata proprio la pace degli angeli. Non dispute nè combriccole quando trattavasi di rieleggere la superiora, suor Maria Faustina, che reggeva il pastorale da vent’anni, come i Mongiferro da cui usciva tenevano il bastone del comando nel paese; non liti fra le monache pel confessore o per la nomina delle cariche della comunità. Le cariche si sapeva a chi andavano, secondo la nascita e l’influenza del parentado. E come suol dirsi che il monastero è un piccolo mondo, anche lì dentro c’erano le sue gerarchie, chi disponeva di un pezzetto d’orticello, e chi no, chi aveva le sue camere riserbate sotto chiave, le sue galline segnate alla zampa, e i giorni fissi per servirsi delle converse e del forno della comunità. Ma senza invidie, senza gelosie, che son