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106 Don Candeloro e C.i

il cuore, chi ne ha! L’avreste creduto, eh? Lei abituata a dormire nella batista!... E ridotta che non si riconosce più... Un canchero, un diavolo al petto... che so io... Non ho voluto vedere neppure. Lei ha sempre la smania di far vedere e toccare a tutti quanti. E delle pretese poi! Certe illusioni!... Non si dà ancora il rossetto? Misera umanità! Ieri, sentite questa, vo sin laggiù a Porta Nuova, apposta per lei, con questo caldo, e trovo la scena della Traviata: “O ciel morir sì giovane...„ — Mia cara:.. giovani o vecchi... Voi guarirete, ve lo dico io! — Ah! Oh! — Allora viene la parte tenera, e vuol sapere se sono sempre io... lo stesso amico... da contarci su... — Certo... certo... Diamine!... — O non mi esce a dire di condurla via? Sissignore — che una volta via di lì è sicura di guarire — che vogliono operarla — che ha paura del medico: — Per carità! Per amor di Dio! — Un momento, cara amica! Che diamine, un momento! — Ella si rizza come una disperata, afferrandomi pel vestito, baciandomi le mani... Non ci torno più, parola d’onore!

E vedendo che ci voleva anche quello, dalla faccia degli amici, Bibì asciugò una furtiva lagrima.