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chese al cugino barone, sorridendo lui pure.

— Povero papà! — mormorò allora Nina, che aveva seguìto cogli occhi tutta la scena fra suo padre e Zummo.

— Eh, eh!... Appunto dicevo al notaio.... Ciascuno sa i guai di casa sua.... Ora credono che imparentando con Rametta....

Zummo non lo lasciò finire, e andò a mescersi dell’altro rosolio per non lasciarsi prendere. Poi col bicchiere in mano, quasi facesse un brindisi, ritto in mezzo alla sala:

— Don Nunzio Rametta, signori miei, — disse solennemente — don Nunzio Rametta al giorno d’oggi può fare quello che vuole. Certamente egli deve tutto al proprio lavoro. È, come si dice, figlio delle sue opere....

— Sentitelo! — interruppe pa-