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Padre Carmelo continuando a ridere gli offrì una presa.

— Niente. Andate avanti.

Zummo alzò le spalle, e si volse all’adunanza, cerimonioso:

— Riveriti.... Padroni miei.... Ci siamo? Siamo pronti?

— Un momento — rispose il barone. — Abbiate pazienza, don Bastiano.

— Non s’era detto per le nove in punto? — E il notaio mostrò il suo cronometro d’oro. — Entrate, don Serafino. Questo è il mio giovine di studio.

Quello colla faccia di iettatore salutò e cominciò a disporre i fogli di carta bollata sul panno verde del tavolino. Intanto il barone tirò in disparte il prete, e gli disse sottovoce:

— Niente, eh?

— Mi dispiace. Sarei venuto a