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— Cos’è, figlia mia? Parla, dillo a tuo padre! — aggiunse don Mondo colle lagrime agli occhi anche lui, e accarezzandola con mano tremante.
Nina, vinta dalla commozione e dalla tenerezza, non sapeva più frenare i singhiozzi che la scuotevano tutta fra le braccia della zia. Lisa piangeva dall’altro lato, come fosse un mortorio quello sposalizio, e mormorava:
— Povera Nina!
— Ma che povera! — saltò su la zia. — Sarà la prima del paese! Brava, è così che incoraggi tua sorella?
— Non sei contenta, di’? Dillo a tuo padre! — seguitava il barone, turbato e col cuore grosso.
— Sì, papà, sono contenta — rispose la brava ragazza chinandosi a baciargli la mano. Ed ebbe anche la