Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 188 — |
m’andate cantando? — gridò alfine don Nunzio perdendo la pazienza. — Sono stato operaio anch’io, come voi. Ho lavorato sino adesso. Ho dato la mia vita e l’anima mia per guadagnarmi quel che ho. Il mio denaro l’ho cavato con queste unghie, sottoterra! E la notte non ho dormito per pensare a farlo crescere! E non ho guardato in faccia a moglie e figli per badare al mio interesse! Un soldo per un sigaro non l’ho mai speso! All’osteria non mi hanno visto....
Stavolta l’avevano fatto uscire dai gangheri davvero! Agguantò Nardo e Matteo pel petto scotendoli, mangiandoseli quasi dalla bile.
— E ora che tu ti sei bevuto il tuo guadagno all’osteria.... e tu te lo sei mangiato con le donnacce... Ora allungate le mani alle mie tasche....