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— E c’è chi soffia nel fuoco! — ribattè Nina amaramente
— Ciascuno soffia sotto la sua pentola, signora mia. Voi qui mangiate pasta e carne, mentre i poveri diavoli che lavorano per voi devono contentarsi di mangiare pane e cipolla.
La zia Bianca si cacciò i pugni sui fianchi e alzò la voce:
— Ma voi che siete insomma? Capomastro? capopopolo? Che diavolo fate qui?
— O capomastro o capopopolo, sono figlio di uno che ci ha lasciato le ossa al servizio di questa casa.
— Basta, basta, per carità! — interruppe Lisa colle mani nei capelli. — Ne abbiamo tanti dei guai!
— No, donna Lisa! So bene perchè parlo! So bene perchè sono trattato così! Il sangue ce l’ho anch’io