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Il Servidi otteneva il primo luogo fra li secretari del granduca Francesco, che col mezzo suo maneggiava tutta l’importanza delle cose. Andò col predetto granduca in Spagna, quando vi- veva il padre, e, avendolo conosciuto di valore e presogli af- fezione, l’esaltava molto ed in lui confidava tutte le cose piú gravi. Adesso questo granduca gli lascia esercitar il carico di secretario, ma non gli dá quella parte dei negozi che aveva per avanti, essendo commessi alla sua cura le materie sola- mente del proprio Stato ed escluse quelle che riguardano altri principi. Oltra questi ministri, i quali per necessitá bisogna che siano consapevoli di tutte le materie che si trattano, vi è l’arcivescovo di Pisa, di reputazione e di credito appresso Sua Altezza. È di nazione lombardo, di casa Dal Pozzo, di professione dottore di legge, ed il suo officio fu di fiscale al principio che s’introdusse a questo servizio, e, perché il granduca Francesco gli portava affezione e lo stimava, gli fece aver quell’arcivescovato. Il gran- duca presente l’ha sempre amato ed ha confidato in lui multo, e adesso, mostrando quanto l’apprezzi, gli ha dato il carico di rivedere le suppliche, opera laboriosa ed importante. È giu- dicato molto dotto nello studio delle leggi, né pare che abbia cognizione d’altra sorta di lettere. Nelle azioni si mostra al- quanto duro e nel governo severo. II signor Alvise Dovara partecipa ancor egli dei negozi; cd il granduca tiene conto di lui, per aver continuato molto tempo nel servizio della casa de’ Medici, per aver servito sin alla guerra di Siena, e per esser consapevole di molti secreti del suo Stato e del suo governo. Ma però non si crede che verso di lui Sua Altezza internamente sia ben inclinata, perché lo reputa molto dipendente da’ spagnoli, e nelle differenze passate col fratello non stima averlo avuto favorevole; e forse anco che non gli piace il suo modo di procedere, essendo persona che fa pro- fessione di sapere assai, vuole che la sua opinione sia decisione, e, quando gli pare, contradice assai liberamente al consiglio del padrone. Con tutto ciò, Sua Altezza l’accarezza e lo premia, avendogli dato carico di capitano della fortezza di Fiorenza, con