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documenti che senza altra commemorazione Sue Segnorie per sua prudenzia pono molto ben comprenderle. Resumendo in fine che quelli si per li validi e firmi presidi che ora se ritrova aver la santissima liga. come eliam per li certi e proximi presidi gagliardi sono per venir de Franza, per le forze de li inimici infirmate e non ben unite, per la firma non solum speranza, ma certeza, che cadauno si pò prometter, volendosi deflender per la conservazion propria e universal, ac eliam per il timor che cadauno meritamente dè’ aver cadendo in mano de li inimici, sapendosi de che maniera siano per esser tractati, Sue Segnorie però deno far il possibile, anci superar se stesse, e cu tu bono e infracto animo attender alla con- servazion de la libertá, figlioli, f.icultá e patria propria, dal che senza dubio depende quella de tuta Italia, si come per il passato hanno facto, e coniuncte cum noi e separatamente cum sua immortai gloria, e come non dubitamo al presente furano, cognoscendole de grande animo, pru- denzia e coniglio; alle qual demum offerirai, ultra quanto ubiamo facto e facemo, ogni piú poter e force nostre, usandoli in questo quella piú ampia ed efficace forma de parole te subministrerá l’inzegno, per consister in questo la summa de la legazion tua, cioè de persuaderle e farle ben certe che noi non siamo per mancar per il poter nostro alla dignitá del summo pontefice, alla conservazion e salute de quella illustrissima repu- blica e demum alla libertá de tuta Italia, si come ne rendemo certi furai per quella virtú che abiamo cognosciuta esser in te in molte altre ardue e importante occurrenzie del Stato nostro. Visiterai sotto nostre credenzial quel reverendissimo legato e magnifici de’ Medici, nepoti de la felice me- moria de papa Leone, usandoli quelle efficace parole, che ben saperai far nel proposito, sopra tutto facendoli ben certi della filial observanzia e devozion nostra verso la Santitá del pontefice e parimente de la beni- volenzia cum la qual prosequimo Sua Santitá reverendissima, quella ex- celsa repuolica e le Loro Magnificenzie. E de questo che de li opererai e ti pervenirá ad notizia, che sii de momento, per tue, darai subito avviso alla Signoria nostra, alli oratori nostri in Corte ed in Franza, ac eliam alli proveditori nostri generali per il mezo del magnifico Guizardini. Te abiamo statuito ducati 130 d’oro in oro al mese per tue spese, de le qual non serai tenuto monstrar conto alcuno alla Signoria nostra, cum obligazione de tenir cavalli 11, computa’quelli del secretario e suo ser- vitor, e staffieri 4, iuxta la forma de la election tua. De parte 199 — de non 3 — non sincere o. Anche 1 ’ Al béri accenna all’occasione che determinò la legazione del Foscari, riferendo ciò che ne scrissero il Paruta ed il Cambi; il quale afferma che l’ambasciatore veneto arrivò a Firenze il 28 gennaio 1527. La relazione c’informa degli avvenimenti colá se- guiti fino al 12 giugno; ma anche dopo tale giorno il Foscari si fermò a Firenze, perché soltanto il 19 novembre il senato accolse