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giorno doppo che erano entrati i bagagli ; pocoincommodo, doppo tanto, il tollerar quattro giorni di piú ; avevo inteso a dire piú volte da Sua Altezza reale che le cose o non si dovevano fare o far bene; avevo veduto Sua Altezza stessa aver impedito i disordini che da domestici si volevano commettere; per altro potevo assi- curare che spiacerebbe sommamente alla republica serenissima, non solo perché Loro Altezze reali partisero cosi inopinatamente, ma per non poter fare quelle dimostrazioni d’onorificenze, che sempre mai accostuma di fare con principi del ioro alto rango, impedita dai vincoli della contumacia. Lasciai anche destramente cadere un cenno circa ai continui regalh, li quali invero furono sempre ben graditi da’ principi, e particolarmente quelli del- l’esquisito ed abbondante pesce e quello di formalitá, che hanno loro stessi voluto vedere e molto se ne compiacquero. Il raggionamento ossequioso ed efficace non ebbe però il desi- derato ascolto. E mi replicò che 1 * Italia anzi lo loderebbe ; che gli altri principi non si curerebbero ch’egli avese cosi giustamente rotta la clausura, che chiamava «superstizione»; che, circa i bagagli, si dovevano separare da lui; che s’avrebbe dovuto de- stinargli altro piú decente alloggio. E eli questo rissoluto tenore andava prosseguendo: che era tenuto alla publica generositá, ma che non aveva tempo da perdere. Ristretto io nell’angolo e per calmare esso principe, io supplicai infine che attendese almeno a prendere misure fino al martedi prossimo; scriverebbe per espresso l’eccellentissimo podestá e che poteva sperare che Sua Altezza uscirebbe dalla clausura col consenso e l’amicizia della republica. — No — mi rispose — ho differito assai per voi : non voglio piú attendere. Domenica all’alba partirá la prima colonna e lunedi voglio partire. — Inchinatomi all’Altezza Sua, usito dall’anticamera, subbito scrissi l’emergente aH’eccellentissimo podestá; quale mi rispose che sollecitamente spedirebbe nuovo espresso a Venezia e che intanto replicási l’istanze. Replicai aH’eccellentissimo podestá ch’ormai non potevano che esacerbare l’animo de’ principi, e particolarmente dell’arciduchessa, che piú degli altri alla fine sollecitava il reai sposo, commossa dalle continue doglianze delle