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la condescendenza avuta per la contumacia. Un altro incidente fece alzare la voce e svegliare la causa ; e fu che. avendosi spelliti i cuochi e le batterie di cucina diverse ore inanzi, onde fosse pre- parata la cena, per i rispetti della salute e per scrupoli dei custodi, non fu a loro permesso sbarcarsi e preparare le vivande; e cosi doverono con moli’impazienza attendere la cena e tollerare la fame, che agli altri si può dire incomoda, a’ principi è strana. Ristrette poi le cucine, scarsa la legna ed il carbone, poco l’ammasso ile’ commestibili, rispetto alla profusione che ne fanno i loro domestici, ignoto l’alloggio e, in ora tarda, tutto diede materia ili mormorare aspramente. Per il ristretto alloggio nella casa Burri, rispetto ai tre principi ed alla illustre lor corte, e per non esservi in molte cantere camino da fuoco per gente avezza a riparare il freddo con somma industria, il quale era invero sensibilissimo, diversi ciambellani e sino li ministri di Stato, marchese Bartolomei e commendator Ricci, hanno dovuto al- loggiare con gran loro ripugnanza nell’anguste e basse camere del lazzaretto, riputate non solo indecenti ma pur malsane. Le dame di corte s’alloggiarono nel palazzo, due, tre per camera. Il gran ciambellano ed il grand-maitre si doverono contentare d’una camera ciascuno, e tenere i loro servitori nella stessa ca- mera. Avezzi a tutti gli agi, ciascuno ile’ medesimi personaggi ne parlavano caldamente al granduca e granduchessa, e susci- tavano incessantemente gli animi loro. Il giorno addietro poi non si ritrovarono legne per la cucina mancava il pane, ven- nero tardi le provvigioni de’ commestibili; e, come tutta la corte esclamava, il granduca mi fece chiamare e con volto sdegnato mi domandò se si poteva avere il bisogno. Scusai gl’inconve- nienti sopra l’improviso arrivo delle Loro Altezze reali, che non lasciò tempo alle migliori disposizioni; lo supplicai che tolle- rasse e che a tutto si darebbe compenso e sarebbe servito, come era rissoluta intenzione della republica. Non aquietandosi a tale discorso, aggiunse il granduca che voleva pai tire e che per superflue precauzioni non voleva perdere prezioso tempo e sof- frire acerbo incommodo; esser venuto da luochi sani; niun in- fermo esser nella sua corte e pur vengono da lungo viaggio;