Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/208

fratello, accompagnata da due suoi figli, dal vescovo di Pisa e 235 persone di suo séguito, richiedendo solo alloggio e cavalli a sue spese. A questo avviso la republica incaricò il suo resi- dente in Toscana di dire alla granduchessa che s’era ordinata ogni cosa a sodisfazione di quanto era stato richiesto dal di lei residente con suo memoriale. Con ducali poi s’era ordinato al proveditor generale in terraferma, ser Alvise Zorzi, investito per tal occasione del carattere d’ambasciatore, ed al 1 i rettori di Rovigo e Verona, onde fosse ricevuta al confine di Rovigo e trattata fino a quello del Veronese. Gionta poi essa arti- duchessa al confine di Rovigo, da quel podestá e capi- tano fu incontrata, spesata e onorata in publico nome; la quale poi, smontata dalla propria lettica, entrò nella carrozza d’esso podestá, che la condusse ad alloggiare a casa Grimani. scortata d’abbondanti milizie a piedi e a cavallo, ove ritrovo bandita lauta cena; che, intanto che l’accennato podestá e ca- pitano stava complimentando la granduchessa, li due principini col vescovo di Pisa a capo scoperto discesero dalla loro carrozza e complimentarono il publico rappresentante. Accompagnata poi da esso podestá, prossegui il suo viaggio per Verona, ove i! proveditor generale Zorzi mentovato e la rappresen- tanza di Verona, con le piú distinte formalitá e trattamento, la videro uscire dalle publiche tenute molto contenta. Non ostante a ciò ed altri esempi che si siano spediti ambasciatori ai granduchi di Toscana e che si siano ricevuti con insigni onori nella stessa cittá di Venezia, vi fu chi s’oppose nell’eleggere un ambasciatore o il spedire il proveditor generale di Palma, come carica cospicua ed estraordinaria, pretendendo (il che non so esser vero) che in altri tempi si spedirono ambasciatori ai signori granduchi, ma che questi cedevano la mano; e però fu preso che dal capitano di Verona fusero ricevuti questi principi, con tutte quelle onorificenze che poi convenivano. Partirono dunque da Ala il giorno 28 dicembre e giunsero al publico confine. Ivi ai restelli della Sanitá si tratteneva l’eccellen- tissimo signor podestá Barbarigo, attendendo la loro venuta. Ove arrivato io, due ore inanzi i principi, ebbi comodo d’informare