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di due altre compagnie di granatieri del regimento di Rovigo a Verona e sei compagnie di cavallaria fra crovati e dragoni. Destinò per decreto che avesse a comandare tali milizie il si- gnor maggior di battaglia Vidali ; di guardia al granduca do- vessero essere due compagnie de’ granatieri ed una di crovaii; che le prime fos.-ero coperte dalli capitani Érizzo e conte Fra- canzán e l’ultima dal conte Lorenzo Rados ; ed assegnò l’in- combenza di capitano di guardia al colonello conte Piovéne. A tutte queste disposizioni desiderato avendo il magistrato eccel- lentissimo alla Sanitá che nella contumacia dovesse star sempre a canto de’ principi un uffiziale di grado, talenti, eco., l’eccel- lentissimo senato con suo venerato decreto si compiacque con- ferire l’impegno alla rassegnazione mia. Subbito doppo fui anche spedito all’ubbidienza deH’eccelIentissimo signor podestá di Ve- rona, Pietro Barbarigo, che, per l’infirmitá grave del fu podestá Girolamo Pisani, che mori pochi giorni doppo colle lacrime de’ sudditi, assunse l’incombenza del trattamento. Arrivato io in Verona l’antivigilia di Natale, piacque all’Ec- cellenza Sua che prendessi il cammino per Trento, ove in via privata maneggiassi per le formalitá del trattamento rispetto alla di lui publica rappresentanza ; stabilissi il modo di condurre i bagagli per fiume dal confine al lazzaretto; vedessi se potevo indurre i principi a procrastinare d’uno o due giorni, onde ser- visse il tempo alle piú adequate disposizioni. Mossomi sollecitamente da Verona, poco distante d’Aia ri- trovai il capitano conte Rados accennato, che, per traspirare i passi de’ principi, precedentemente l’eccellentissimo podestá l’aveva spedito e sera avanzato fino a Bolzano. Presi lingua da lui, e, proseguendo il viaggio, per di fletto di cavalli da posta, tutti preparati per il servizio de’ principi, non arrivai a Trento che all’ore tre della notte; ora in cui per stanchezza Loro Altezze reali andarono a letto. La mattina, all’alba, però mi trasferii nel palazzo di quel principe vescovo, ove Loro Altezze eran allog- giate, la di cui anticamera ritrovai giá affollata di gente nobile e la bassa afiaccendata a ligare il bagaglio. Pure trovai il mo- mento di farmi conoscere dal signor ciambellano marchese di