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e spagnuola e la tedesca ancora, eh’è grand’ornamento d’un principe, che molto spesso aver può occasioni di trattar con ami fasciatori de’ principi di quelle nazioni. Quanto alla sua corte, la tiene medesimamente numerosa di onorati cavalieri, di condizione e qualitá; senza superfluitá però: per il che, e per non moltiplicar in eccessi di spese, si veggono molti della medesima corte dell’Altezza Sua far corte, nei rice- vimenti d’ambasciatori e personaggi, e alla granduchessa madre e alla serenissima arciduchessa ancora. Mastro di camera di madama granduchessa madre è il signor Orazio Dal Monte, cugino dell’illustrissimo signor Giovanni Bat- tista, soggetto eli degnissime condizioni e molto affezionato a questo serenissimo dominio; e della serenissima arciduchessa il signor Alfonso Fontanella modenese, soggetto parimente molto qualificato; e mastro di camera dell’Altezza Sua è il signor Silvio Piccolomini, senese e cavaliere di gran condizione, es- sendo stato, in vita, prima, del padre, suo aio, e perciò è anco da lei grandemente amato e stimato; e sará anco questo ca- valiere di grande autoritá sempre appresso l’Altezza Sua. Nel resto séguita ella nel tener la corte de’ cavalieri, de’ gentiluomini, de’ paggi al numero di cinquanta, e tutti gentiluo- mini ; de’ staffieri e d’altri l’ordine insinuilo dal padre in tutto e per tutto, avendo cari li vecchi del padre medesimo, onorandoli, dandoli carichi e valendosi di loro conforme all’occasione, come fa particolarmente del signor Coloredo, suddito di Vostra Sere- nitá, mastro di camera del granduca morto, il qual tiene in gran stima. Lo ha mandato suo ambasciatore all’imperatore ed a tutti i principi di Germania, e gli ha dato il carico eli suo luogote- nente della gente d’armi, che per avanti teneva il signor Alfonso Montecuculi, mancato di vita l’anno passato. Nel governo poi dello Stato usa la medesima prudenza, perché ha gran pensiero che gli ufficiali di dentro e li regimenti e governi di fuori siano d’uomini peliti, pratichi ed intelligenti, e siano da bene, e amministrino rettamente la giustizia, tenendo eh’in questo consista la felicitá ilei governare. Nel resto lascia continuare la medesima forma delle giudicature, cosi civili conte