Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/151

l’animo scocese e l’altra inglese; che vói dire, alcuna volta essere francese, alcuna spagnolo. Lo istesso crédessi debba esser del signor granduca, che debba governarsi e con francesi e con spagnoli, secondo li suoi interessi; ma non si dichiarerá contra spagnoli, come ha fatto per lo passato, se non per necessitá ed urgentissima occasione. Verso di me, come rappresentante della Serenitá Vostra, ha usato tutte le maggiori e piú onorevoli dimostrazioni che si possono desiderare: spesato per tutto il suo.Stato e nella cittá; visitato personalmente da lui immediate ch’io fui in Fiorenza, dal prencipe e da tutti; onorato elei 1 i migliori luoghi che siano stati per veder le feste; servita tutta la nobiltá veneta con ogni affezione possibile; e con tutto ciò nel mio partire fece una affettuosa escusazione di non aver fatto di piú, per l’occupazioni grandissime avute in dar sodisfazione a si numerosa forestaria di signori che erano nella cittá. Egli non mi ha parlato di alcun negozio, e credo che sia proceduto da mancamento di tempo e di occasione. Col generai Monte mostrò qualche rissentimento della proi- bizion delle saie. Ne ha ben sentito dispiacere, come cosa che può esser incommoda al traffico della sua cittá, l’augumento del quale Sua Altezza procura con ogni studio: perciò non se ne scandoliza punto, perché essa usa altre vie ed altri modi piú forti. Ha introdotto in Pisa il lavoro de’ vetri, che chiamano «contarie», che si spediscono in Lisbona, eri ha sviato di qua forse cinquanta muranesi, che lavorano. Ora vói introdur il bian- ehizar elei le cere, con proibir le veneziane ; cosa nondimeno che si crede non debba riuscire. Ed insomma non gli deve dispiacere che sia fatto a lui quello ch’egli fa ad altri. Al detto signor Giovanni Battista disse anco qualche cosa delle franchigie di Livorno, in virtú delle quali non poteva dare nelle robbe della nave Zena, depredate da’ corsari e condotte in quel luogo, l’intiera sodisfazione che saria stata conforme al suo desiderio. Quanto al primo, considerai al signor Giovanni Battista che la proibizione delle saie era cosa vecchia, e che ora si commetteva solamente l’essecuzione, e che ognuno era obligato amar piú Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato - in 5 . io