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granduca come per diflfesa di quelle marine. Fu pensiero del granduca Francesco di non rimetter piú li uomini d’arme, quando mancavano; la qual opinione continua nello istesso granduca, volendo per questa via liberarsi di questa milizia, che stima doverli esser di poco beneficio, quando d’essa si volesse pre valere. Tiene quel prencipe armate quattro galere, e maggior numero ancor metterebbe insieme, non mancandoli legname, feramenta ed altri apprestamenti necessari in molta copia, quando che non avesse molta strettezza di uomini da remo, conoscendosi per esperienza che quelli del paese non possono far alcun profitto di momento. Cosmo, padre del presente granduca, volendo armar queste galere e dar principio a questa milizia, e considerando la stretezza d’uomini da commando e de’ marinari, institui l’or- dine de’ cavalieri di San Stefano, a’ quali è proibito poter goder commenda, se prima non avrano servito tre anni continui sopra le galere in servizio di Sua Altezza. Procurò di piú, col mezo dell’ini perator Carlo quinto, d’impadronirsi dell’isola d’Elba, de’ signori di Piombino, dove condusse ad abitar alcuni greci per seminare de’ marinari, che poi han fatto mirabil frutto, ve- nendo anco ad acquistar un porto capacissimo di ogni armata e molto necessario a quello, poiché quello di Livorno non riceve piú di quattro vascelli. Queste son le forze proprie e ordinarie del granduca. Le quali senza alcun dubio si potrebbono ne’ bisogni ampliar li gran lunga; né li mancherebbero anco molti aiuti forastieri, perché, per le molte dependenzie che tiene in Roma e per esser sempre stata la casa de’ Medici fornitrice d’una delle fazioni di quel Stato, è credibile che sempre caverá, contra il voler del pontefice, buona quantitá di soldati. In Germania ancora non gli mancano molte corrispondenze, col mezo delle quali farebbe sempre grossissime levate, cosi di fanteria, come di cavalleria. Si giudica per cosa certa che il granduca abbi da parte riposto sette millioni d’oro, e l’entrata ordinaria è d’un million e ioo.ooo scudi; onde che, spendendo assai poco nel suo Stato, si deve creder ch’anderá accumulando sempre piú maggior