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sercito con il duca d’Urbino; quale se stava dui giorni piú, sopragiognendo il duca di Borbone, qual era miglia 24 lontan da Fiorenza, overo saccheggiava Fiorenza overo l’aveva quanti danari voleva; e per consequens si concordava anche il pontefice e li dava ancor lui danari. Onde tutta la ruina veniva addosso questo eccellentissimo Stato: il che non segui per essersi conservata Fiorenza. Il terzo buon effetto segui il giorno del tumulto di Fiorenza, di 26 aprile, nel quale conservassimo la cittá per Medici, e conservassimo il duca d’Urbino e ’l clarissimo Pisani ed io tutta la nobiltá di Fiorenza che non andasse per filo di spada. Perché, se non conservavamo quel Stato, senza dubbio se deve credere che quelli cittadini, che erano sullevati, overo se intendevano con li cesarei overo se non s’intendevano (come li fiorentini dicono che ’l tumulto fu a caso), se avessero ottenuto contra Medici, con ragion si dé’ credere che, sendo il duca di Borbone li vicino, s’averiano accordati con lui. Perché poco ariano operato a cacciar Medici, se non rumavano il papa; e però, sapendo che l’essercito della liga non andava né era per andare contra ’l papa, ma bene il duca di Borbone, si può credere che s’ariano accordati con quello: nel qual caso gli ariano dato danari e sariano poi accordati a minar il papa, overo Io averiano avuto alle voglie loro e averiano avuto il papa e Fiorenza. E medesimamente in questo caso la ruina veniva addosso questo illustrissimo Stato: perché, se anco erano tagliati a pezzi fiorentini, le Signorie Vostre non se potriano servir di quella republica come se fa, anzi la saria restata in man del papa, il quale, sendo prigione de’ cesarei, l’averia data alle voglie de loro cesarei. Al quale disordine e male si occorse con il modo si come è detto quel giorno, di 26 aprile, per il duca d’Urbino, il clarissimo Pisani e me. Il quarto buon effetto seguito da questa legazione fu che fu operato per il clarissimo Pisani e me che li signori fiorentini entrassero nella liga nostra con Francia, come principali e separati dal pontefice; la qual liga fatta, le Signorie Vostre per sue littere se degnórno tanto laudarne e commendarne.