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Rimasto Pietro suo figliuolo nel Stato, nel 1466, fu fatta contrazione contra Pietro; la quale scoperta, Pietro provvide e fece parlamento e nuova Balia del li principali suoi confidenti, li quali eleggevano li magistrati e facevano quanto ordinava Pietro. Morto Pietro, restarono suoi figliuoli Lorenzo e Giuliano, giovani, i quali furono sustentati nel guberno da Tomaso Soderini, avendo congregato li primari della cittá insieme, i quali iurórno di accettar Lorenzo e luliano per figliuoli e loro iuiórno di volergli avere per padri. E gubernarono fin al 1478 pacificamente; nel qual tempo, essendo la famiglia de’ Pazzi in Fiorenza molto ricca e potente ed essendo declinata molto la ricchezza de’ Medici, quali erano mezo falliti, con il consiglio delli suoi che ’l non permettesse ricchi e potenti aver magistrati, Lorenzo tenne modo che li Pazzi non ottenivano magistrato alcuno. Per la qual causa, ed edam per certa controversia de successione che fu iudicata contra li Pazzi, con opinione che li Medici avessero fatta fare la sentenzia a modo loro, ditti Pazzi coniuròrno contra li Medici; nella quale intervenne l’arcivescovo di Pisa de’ Sai viali, con il favor, auxilio ed intelligenza di Sisto pontefice (come scrive il Macchiavello), il quale allora avea mandato a Fiorenza Rafaello Riario, nepote del conte Ieronimo, per suo nuncio, dove gli mandò il cappello del cardinalato; ed era come legato. E, posto l’ordine di uccidere Lorenzo e luliano de’ Medici in chiesia di Santa Reparata, fu data la provincia ad uno messer Antonio da Volterra e ad uno pre’ Stefano, precettore di una figliuola naturale di messer Iacopo de’ Pazzi cavalier, che era delli principal coniurati; e, al tempo che ’l sacerdote in Santa Reparata sumeva la eucarestia, si doveva commetter il delitto, ed a quel tempo messer Iacopo de’ Pazzi e Io arcivescovo Salviati dovevano occupare il Palazzo. Onde, all’ora deputata, Bernardo Bandini, uno de’ coniurati, feri luliano d’una ferita che ’l mori dopo pochi giorni, e Francesco de’ Pazzi li saltò addosso e li détte delle altre ferite; e pre’ Stefano e messer Antonio da Volterra assaltarono Lorenzo, il quale, per sé e da altri difeso, ebbe solo una ferita nella gola dalla