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si devolve il fondo insieme col titolo del baliaggio alla religione, che ne dispone lei. Non eccede finora il numero di questi baliaggi, fondati da particolari, il numero di due: l’uno a Lucca, e Laltro, credo, a Roma; ma di poca somma, che non arriva a 400 scudi. Possono li cavalieri maritarsi a loro piacere, e per segno del cavalierato portano nel vestito dalla parte destra una croce di color rosso, con un filo d’oro all’intorno, appunto della forma che fanno quelli di Malta e questi ultimi di San Lazaro del duca di Savoia. Li priori e baglivi, e cosí armiraglio e principali officiali, la portano nel petto, di forma molto piú grande, come fanno quelli di Malta, che si chiamano della «Croce grande». Fu l’ordine intitolato a san Stefano in memoria e commemorazione della vittoria avuta dal duca Cosmo a Montemarciano contra li francesi e Pietro Strozzi, suo ribello, in quel giorno della festa dell’invenzione de! corpo di san Stefano, che è alli due d’agosto. Il qual ordine è talmente accresciuto e va tuttavia crescendo, che non vi è servitore del granduca, che sia persona civile, ed alcuni anco forastieri, che per nobilitarsi non procurino d’averlo, andando tuttavia questa religione a cammino da farsi molto grande, applicandole ogni di il granduca qualche cosa di quelle che si devolvono al fisco; oltre che, dell’entrade ordinarie delli 20.000 scudi, cavatine otto in nove incirca, che importano le trenta commende, e cavata la spesa che si fa al convento che si tiene in Pisa, tutto il resto va in avanzo, e ne fabrica case in Fiorenza per affittare, e si vanno facendo ogni di nuovi acquisti. Ma, avendo fin qui a sufficienza mostrato la grandezza e potenza di questo prencipe e del suo Stato, venirento ora alla propria persona sua, per dar conto della natura e qualitá di quella. Nacque Sua Altezza, l’anno 1541 del mese di marzo, dal duca Cosmo e di donna Eleonora, spagnuola, figliuola che fu di don Pietro di Toledo, marchese di Villafranca e viceré di Napoli; padre di don Garzia e di don Alvise, che vivono ora: onde vien ad aver finiti li trent’anni. È questo di persona grande, piú tosto che mediocre, ma quadrato, e dal capo a’ piedi molto