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credenza, a tutte queste vi erano deputati particolari ministri, accioché ciascuno sapesse ben intendere ed eseguire il suo carico, con un sotto maestro di casa, come sopravisore, dependente dal maggiordomo, per tenere in obedienza ed in officio tutti gli altri. Si mangiava in una delle maggiori sale del palazzo ad una sola tavola, di lunghezza quanto capiva tutta la sala, che era di sessanta passi o varghi di un uomo commune, coperta di velluto cremesino, con le sue franze d’oro, alla quale ordinariamente vi sedevano sessanta e piú gentiluomini, perché altri non vi erano admessi ; servita tutta in argenti, oltre quelli che ordinariamente si servivano. Vi era in una altra sala, separatamente preparata, una gran credenza di dieci o dodici gradi di altezza, e di larghezza di otto e piú brazza, tutta fornita di gran vasi di argento, di baccili, di coppe ed altri pezzi bellissimi, tutti dorati, quali non si movevano mai, di valore, si diceva, di meglio di 30.000 scudi. Nel mangiare si serviva secondo l’uso nostro d’Italia: due portate dalla cucina, con la terza di frutti, tutte molto abbondanti di ciò che rispetto al tempo ed al paese si poteva avere, copiose di pasticerie e di tutti altri ornamenti usati nelli gran banchetti ; ordinariamente con piatto separato per le due persone nostre, con la continua assistenza del principal scalco e del trinciante di Sua Altezza, come si costuma a Parigi. A tutto il resto della tavola serviva per ciascun piatto, nel mettere e levare le vivande, un particolar gentiluomo di corte delli piú accomodati ed intendenti della scalcarla. La vivanda era portata dalli propri paggi di Sua Altezza, tutti nobili, con alcuni altri giovani pure delli piú nobili della cittá, offertisi volontariamente a questo, quali parimente servivano per coppieri; in modo che il servizio passava con tanta quiete e con tanto ordine e sicurezza, come si può dire che si faccia nelle proprie case private. Nel tempo che si serviva questa nostra tavola, nel medesimo se ne servivano molte altre separatamente alli nostri camerieri, paggi, staffieri ed altri servitori di gentiluomini, secondo la condizione loro ; si che al tempo del mangiare non si vedevano mai. Il medesimo si faceva nel palazzo vecchio de’ Medici, dato per alloggiamento alli nostri officiali, come scalchi, sottoscalchi,