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tutto il governo di quella cittá, quanto ora famosa per la nobiltá tanto giá piú felice anco per la libertá. Ora, perché medesimamente è figliolo della pace lo splendore, con che sogliono vivere li prencipi, è necessario ch’in questo luogo io dica alcuna cosa a ciò appartenente. Mantiene il granduca una corte o famiglia assai considerabile, la quale eccede, per dire il vero, il termine di duca e non arriva però a quella di re; imperoché tiene un buon numero di gentiluomini, divisi sotto due ordini: della bocca e della casa, con gran numero d’offi/.iali e ministri Ha di piú al suo servizio interno 60 paggi, tutti figlioli di gentiluomini ed alcuni di signori, li quali fa educare con molta diligenza in ogni essercizio. Per guardia della sua persona e per dignitá tiene li ioo alabardieri detti di sopra Ha di piu 36 staffieri e molt’altra gente per li servigi necessari, nelle quali tutte cose fa assai convenevoli spese, oltre alle dame ed altri che servono la granduchessa. Nelle sue stalle ha intorno 150 cavalli, usciti della sua razza, tra’ quali vi sono molti corsieri, ma assai piú giannetti, ed altri cavalli d’ogni sorte, ed ognuno nel grado suo è convenevolmente bello: ma pochissimi sono eccellenti. Quanto alli palazzi poi, imitando questo prencipe li costumi de’ suoi maggiori, li quali nella privata fortuna vòlsero con animo regio preparare l’abitazioni alli prencipi che dovevano uscire del lor sangue, mostra a nell’esso la stessa deletazione, fabricando in molti luoghi. E prima al Palazzo di piazza, dove abita, fa ora una gionta di piú di 50 stanze, con una sala per rappresentar comedie, il pavimento della quale sará piú alto da un lato che dall’altro, acciò non sia impedita la veduta a quelli che sono di dietro. Nelli quali appartamenti disegna d’alloggiare forastieri d importanza, come cardinali, ambasciatori e simili; di modo che sará questo uno dei piú grandi d’Italia. Lavorasi di piú d’intorno a quel nobilissimo palazzo di Pitti, il quale, per la grandezza della macchina, per la nobiltá dell’architettura e degli ornamenti e per la vaghezza de’ giardini, fontane, statue ed altro, come non cederá a qualsivoglia d’Italia, cosí eccederá molti de’ grandissimi d’oltramontani. Questo fu