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quali vengono mandati immediate dal prencipe, e cosí li castellani delle fortezze), nella medesima maniera che si faceva al tempo della republiea, cioè con cavarli prima fuori a sorte delle bossole, ove in tre ordini distinti, secondo la condizione e professione degli uomini, sono imbossolati tutti li nobili. Dalla prima si cavano li magistrati di piú importanza, dalla seconda i mediocri, dalla terza gl’inferiori; e, cavati cinque gentiluomini per ognuno, quello, che ha piú voti nel Consiglio, s’intende eletto. Ogni cinque anni sono rinnovate le bossole, e chi vuol passare dall’ima nell’altra, lo può fare in quest’occasione. Quest’elezioni prendono poi il spirito e l’autoritá dalla mano del prencipe, che le vuol tutte reconfermare, se ben lui non s’ingerisce però quasi mai nelle cose pertinenti a’ magistrati. Ben è vero che ha un segretario, chiamato «de’ criminali», che vede quasi tutt’ i processi piú importanti, cosí di dentro come di fuori, e gliene referisce il tenore e insieme la sentenza: il che fa, si perché, sapendo i magistrati che gli atti loro sono saputi e bene spesso esaminati dal prencipe, per timore dell’infamia e della pena, amministrano la giustizia con quella candidezza che si conviene, come anco per aver egli d’ogni cosa il diretto dominio. Mantiene questa maniera di governo il granduca, perché, dovendosi servire di persone che amministrino la giustizia, vuole, con questa picciola ombra della libertá antica, sodisfare in parte al desiderio de’ cittadini, avendo essi in qualche modo commoditá di sfogare l’ambizione e trarne emolumento di buona utilitá, che cavano dagli oneri e carichi publici. Questo modo s’osserva in Siena per il medesimo rispetto, essendovi gli antichi magistrati e Consigli, conservata l’autoritá del palazzo, ove risiede la Signoria, ed infine le reliquie e l’ombra della giá morta republiea; tenendovi il granduca un governator generale, che immediate rappresenta il prencipe, con suprema autoritá, che ha l’occhio a tutte le cose: né si fa cosa senza sua saputa, anzi pur, in quelle d’importanza, senza saputa dell’istesso prencipe. Con questa faccia dunque appare