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Nello Stato di Fiorenza tutte le cittá, da Montepulciano in poi, che sono sette, si vengono in qualche modo a fortificare; e particolarmente Fiorenza, benché non sia tutta cinta di muraglie moderne, ha due fortezze: una ch’è San Miniato, posta sopra d’un colle, che domina la cittá; l’altra, chiamata il Castello, in pianura, fatta sin al tempo della libertá. E queste due fortezze, benché fabricate principalmente per freno de’ popoli, pur in un bisogno possono anco servire a qualche difesa di gente forastiera ; ma da questa difesa patiscono, oltre a qualche difetto nella forma, l’opposizione della picciolezza. Tiene il granduca in San Miniato per guardia 40 spagnuoli e nel castello 100 della medesima nazione; e fa questo il prencipe come cosa giá principiata dal padre (qual voleva con questo mezo gratificarsi quella nazione, dimostrando confidenza in essa), e però non la vuol rimuovere, ma se 11’assicura col tenere nell’una e nell’altra fortezza un castellano, per capo, italiano, sua creatura e del tutto dipendente da lui. In questo Stato di Fiorenza e di Pisa sono altre fortezze, come Empoli, Prato, Livorno, Castrocaro in Romagna ed il Sasso. Queste tutte, come le prime, patiscono molti difetti nella qualitá, ma molto piú nella quantitá, essendo tutte poco capaci; né starò io a descriverle piú particolarmente alla Serenitá Vostra, si perché né il tempo me lo concede, come perché quello ch’io so non è forse sufficiente, bisognando molto maggior certezza di veduta, che non ho io avuto per relazion d’altri. Quanto poi alle forze, e prima alle terrestri, ha una buona e gran milizia d’infantaria, tutta descritta nel suo Stato, al numero di 36.000, per quello che n’ho inteso, benché il granduca mi disse 38.000. Fa tutta questa gente eccellente riuscita, essendo per natura molto disciplinata, come è proprio di quella provincia, ed ha nel!i tempi antichi e moderni prodotti ottimi soldati. Per arte poi li fa il prencipe essercitare con ogni diligenza, adoperandosi in questo molto buoni capitani ; oltre che, in particolare ognuno procura di tirar bene all’arcobuso, si per loro piacere, si per premio proposto dal prencipe. Cavasi tutta questa milizia non solamente dal territorio, ma anco dalle