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le poche cortesie che li sono state usate, ed in Bologna, al mio ritorno, intesi che andavano publicamente dicendo male del duca, biasimando la sua alterezza e sopra tutto l’avarizia. Col re di Francia cerca trattenersi, per tener col favor di quel principe, emulo del re di Spagna, bilanciate le cose sue con Sua Maestá. Mostra per questo un’osservanza grande verso quella corona ed al tempo de’ suoi ultimi maggiori bisogni li prestò 200 ooo ducati; con che acquietò in parte l’odio particolare che la regina li portava e, insieme, si obligò quella corona. Verso il re cattolico mostra una grandissima osservanza e cerca con ogni mezzo mostrarsi suo dipendente e suo creato, conoscendo da lui aver avuto lo Stato, da lui dipender la conservazion di quello e della sua reputazione: però mostra maggior confidenza e per prender la grazia del re si mostra di stimar e di fidarsi nella nazion spagnola. Usa ancora servitú de’ soldati spagnoli per guardia delle sue fortezze di Fiorenza e di quella di Livorno, e per suo camerier segreto e favorito si serve del signor don Antonio Montalvo spagnolo, e fa medesimamente che il principe si serve di un altro spagnolo, detto il signor Monclragone. Fa poi ogni opera per conservarsi benevoli gli animi de’ consiglieri di Sua Maestá e, per quanto intendo, spende in questa cosa gran quantitá di danari; e finalmente fa ogni opera per rendersi confidentissimo, aspirando grandemente alla relassazione di Port’ Ercole, di Talamone e di Orbitello, fortezze tenute da Sua Maestá, senza le qual fortezze li par sempre di dover esser soggetto al re cattolico e di non poter mai dissegnar di qualsiasivoglia cosa d’importanza. Però si risolse per questo effetto mandare il principe in Spagna, aspirando al matrimonio della principessa di Portogallo, sperando che una tanta principessa gli apportarla grandissimo utile: e la restituzione di dette fortezze e mille altri commodi e dignitá. Ma questa andata del principe partori diversissimi effetti, perché fu tenuta in Spagna leggerezza quella del principe, che aspirasse al matrimonio di una tanta principessa, la quale gli ebbe a dire piu volte che non pigliarebbe mai per marito un figliolo di un mercante e di una sua suddita e vassalla; ed il principe per il suo procedere