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dalla fortuna, conosce nondimeno che la lortuna lo ha ridotto al colmo della grandezza e che, salendo, in ogni mutazione saria forzato poi a declinare. È inclinato ancora alla pace per natura, perché, come ognuno sa molto bene, non è mai comparso alle guerre di Toscana in persona; onde chiaramente ha mostrato la sua timiditá. Ama i litterati e li aiuta, e cosi fa di ogni sorte di artefici eccellenti, massime delli scultori e pittori. Vive con grandissima parsimonia, secondo il costume naturale della sua patria, e con poca servitú e senza guardia. 11 principe suo figliolo, don Francesco, nacque dell’anno 1641 adi 25 di marzo, talché a questo marzo prossimo averá 25 anni. È di statura piccola, magro, negro di faccia e di cera malancolica. Ha atteso sempre questo principe a’ piaceri e mostra esser molto immerso nell’amor delle donne. Si è dilettato poco della virtú; non dimostra troppo bello ingegno: il che si conosce nelle proposte e risposte, e massime nelle resoluzioni delle materie ancora, nelle quali è tardo ed irresoluto, e dal duca suo padre è conosciuto per tale. Il qual però volentieri gli ha dato il governo, accioché, con lo essercizio e con la esperienza, possi fare buon giudizio delle cose e farsi principe prudente innanzi alla morte sua. È principe liberale e mostra essere assai clemente, e, se non fusse corrotto dallo essempio del padre e dai ministri, saria senza dubio tale. Ha egli al suo servizio pochi gentiliuomini e poca servitú; vive in commune con il padre; ha brutta stalla, perché, oltre ad alcuni riannetti condotti da lui di Spagna, non ha altri cavalli di considerazione. Tiene alla guardia della sua persona e del palazzo 100 alabardieri tedeschi e 40 arcieri. La principessa Giovanna, sorella del presente imperatore, sua moglie, è di etá d’anni 20, di statura molto piccola e magra, e vi è opinione che per questo respetto non sia atta a generare. È principessa molto umana, cristiana e molto devota, amata dal principe ed onorata molto dal duca. Se gli dá titolo di regina, onde fece l’entrata sotto il baldacchino con una corona regale in testa; e, quando io feci il mio offizio, l’interprete, che mi rispose in suo nome, premesse alla risposta