Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/189

descritti, de’ quali si serve in tempo di pace in bonificar terreni ed in voltare le acque da un luogo ad un altro per ridurre il paese a coltura, ché in ciò ha fatto opere grandissime, massime nel territorio di Pisa. Ma nei tempi della guerra si può Sua Eccellenza servire di gran numero di gente, avendo il Stato suo molto popolato, perché, per quanto ho inteso, nello Stato di Fiorenza si ritrovano 600.000 anime ed in quel di Siena 400.000. Non ha Sua Eccellenza se non 600 cavalli alla leggera fatti nel suo Stato, li quali paga a ragion di scudi tre al mese; quando servano, li dá l’ordinario della banca: ma oltre lo stipendio hanno molte essenzioni reali e personali, talmente che sono assai buone compagnie. Si serve di questi cavalli alcune volte l’estate per guardia delle marine di Siena, che sogliono esser infestate da’ corsari, e per guardia della persona sua se ne tratiene sempre una compagnia di 40 cavalli, la quale muta ogni tre mesi. Di capitani Sua Eccellenza soleva esser ben fornita, perché non solamente ne aveva molti d’italiani al suo servizio, li quali teneva appresso di sé ma molti altri ancora, a’ quali dava stipendio senza carico, lasciandoli a casa sua, avendoli obligati solamente a servire in tempo di guerra; e, oltre a questi, ne trateneva in Alemagna e tra’ svizzeri alquanti di considerazione. Ora de’ forestieri non ne tratiene alcuno, eccetto il capitano de’ tedeschi della sua guardia e li tre capitani spagnuoli, che guardano le due fortezze di Fiorenza e la fortezza di Livorno. Li capitani italiani son ridotti a poco numero, perché, lasciando da banda i capitani inferiori, ha il signor Chiappili Vitelli, al quale dá 200 scudi di provisione al mese. Ed esso Chiappin andò a Malta con le galee del duca con consentimento di Sua Eccellenza, e dappoi in Sardegna con le medesime per ordine di don Garzia; e si aspettava, al mio partire, de di in di a Fiorenza, dove si reputava vana quella voce ch’era sparsa, che lui s’era partito dal servizio del duca, perché il signor Chiappin è troppo obligato a Sua Eccellenza; la quale dall’altra parte deve averlo caro e tenerselo sempre amico, avendo fidato in