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ha vólto rocchio e desidera grandemente farsene padrone, come giá altre volte è stato, perché, per esser sul mare e per esser vicino all’isola dell’Elba, gli tornerebbe di molto commodo e di molta securtá alle cose sue. Spera nondimeno finalmente riuscir padrone, perché, essendo il signor di Piombino senza figlioli, ricaderá alla sua morte il suo Stato allo imperio, per esser feudo di quello; onde ora, col mezzo di questo nuovo parentado, potrá o lui o suoi descendenti aver quel Stato. Intanto si serve di quel principe, avendolo fatto suo generai di mare; l’ha per molto amico e confidente suo, essendo suo cugino carnale; ed in questo modo si vale, in vita ancora del suo principe, di questo Stato. Ha il duca il suo arsenal in Pisa, dove si trova il commodo di legnami, pegole, canevi ed altre cose necessarie per fabricar galee, nel qual fa lavorar continuamente o poco o molto; e la maggior parte de’ maestri sono allevati nell’arsenale di Vostra Serenitá. Ora fa travagliare intorno due galee sottili ed in mare se ne ritrova aver nove annate; e mi disse il principe che avea animo di far quattro galee grosse simili a quelle di Vostra Serenitá e che giá ne aveva ridotto una in buon termine. Arma le sue galee Sua Eccellenza di schiavi o condannati: di uomini del paese si serve rare volte, e giá due anni sono ne mandò 800 alla impresa del Pignon sopra le sue galee, delli quali ne mori la maggior parte. Si serve di marinari forestieri e cosí di uomini da comando, come siciliani, greci ed altri, tra’ quali ne sono molti di questo serenissimo dominio. La quantitá de’ galeotti, de’ marinari e de’ scapoli, medesimamente la quantitá e la qualitá di artiglierie, che sono sopra le galee del duca, è quella medesima che hanno le galee di Vostra Serenitá, per quanto ho inteso dal principe medesimo. Di tutte le galee, che arma il duca, la metá le vien pagata dal re cattolico a ducati 6000 per galea, con obligo di servire con tutto il numero in ogni impresa per 7 mesi l’anno; talmente che, tenendone ora armate 9, ha dal re cattolico 27.000 ducati per le spese. Per ingagliardire questa sua milizia di mare e per dar maggior reputazione alle cose sue, ha instituito un ordine di cavalleria