Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte I, 1916 – BEIC 1905987.djvu/173

doppia terzana, per non esser uso di aver mai mali né di sentir simili ponture. Or, non volendo sopra di ciò esser piú longo, mi resta di dir brevemente che mi duole e mi pesa sopramodo di vedere che tutto quello che si scrive e si dice sopra le piú importanti materie si sappia cosí facilmente e che cosí facilmente pervenga alle orecchie di chi non doveria, con pericolo delle cose publiche e con poca dignitá della Maestá di questa serenissima republica, la considerazion e grandezza della quale nel solo profondo silenzio de’ suoi importanti secreti consiste; ché, vedendo come facilmente siano propalati, rende terror, ché ’l maneggio delle cose publiche e li trattamenti delle materie del Stato non si doveriano risaper mai. Questo dico io : che so che il reverendo Pero ha scritto in Roma al duca di Fiorenza, suo patrone, cosi minutamente tutte le cose d’importanza e cosí riferiva la continenza di tutte le lettere mie, ch’io ne restavo non solamente maravigliato, ma confuso; e, essendo questa una delle piú importanti materie che faccia per la salute de’ Stati, li quali non solamente non si possono reggere e governare senza la secretezza, ma con la sola propalazione si cammina alla ruina, però non ho voluto mancare di dirlo, accioché se gli abbia sopra la debita considerazione. Ché il duca di Fiorenza in questo è uno essempio raro de’ nostri tempi, e mi ha detto piú volte che la secretezza partorisce nelle azioni ogni felice successo e nel solo tacere sta fondata la conservazion de’ Stati, e che il sapere li secreti del li altri prencipi, cosí come torna a loro di maleficio, cosí è di grandissimo servizio e beneficio de chi li sa. Perché le cose, che si vengono a sapere, si possono sturbare ed impedire con danno evidentissimo; e però alla corte del duca non si può sapere né intender mai cosa alcuna, se la non s’intende dal prencipe istesso, ché non vi è persona che ardisca di parlare delle cose di Stato. E la principal cura di questo prencipe è che le cose sue piú secrete e li suoi piú intimi concetti non si sappino mai, perché con questo non solamente si leva d’intorno tutte le difficoltá, ma trova facilitá in tutte le sue piú dure azioni. E per la veritá questo solo modo di procedere l’ha