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stimolo è che non venghi un pontefice che li sia nimico, perché, confinando assai col Stato della Chiesa, come ho detto di sopra, non può aver il duca maggior disturbo se non da quella banda; ché nessun altro prencipe li può far la guerra offensiva, né solo né accompagnato con altri, se non ha le comoditá delle vittuaglie e delle monizioni ria quello Stato. E bisogna pensar che in Toscana non vi possa durar molto un essercito grosso, perché il duca ha introdutto questo bell’ordine ne’ suoi Stati in tempo di pace, accioché, in tempo di guerra e quando bisogni, non patiscano e non si renda difficile d’osservarlo e non metta difficoltá. E l’ordine è questo: che tutti li grani e tutti li viveri, subito fatti li raccolti, si portano e si conducono nelle cittá e luochi forti, e li contadini e gli uomini di campagna vanno poi a lòr per li loro bisogni di tempo in tempo; e di quello ch’entra e di quello che esce se ne tien particolar conto, e tutto passa per bollettini e licenzie, senza alcuna spesa: di modo che sempre la campagna è vota e le terre, cittá e luochi forti sono pieni. E mal beato colui che facesse in ciò fraude! ché è tanto il terrore, che non vi è alcuno che ardisse contrafarla per gli ordini dati che cosí sia osservato. E questa cosa de’ formenti e di biade cantina con tanta previsione e cosí facilmente, che ’l prencipe sa sempre e vuol saper a di per di fino a un granello quanto si consuma e quanto vi è sempre, e premiando gli accusatori e castigando li transgressori gravissimamente. Con quelli modi si assicura dalli potenti esserciti; e delli minori non teme, per aver il modo di cacciarli e di romperli. E di qui nasce che teme assai d’un papa inimico, perché dal Stato della Chiesa l’essercito nimico può aver tutte le comoditá; e però usará sempre ogni potere ed ogni sua auttoritá per aver li pontefici dalla sua e fatti di sua mano, come si può dire. Col duca di Ferrara, essendo giá suo genero e congionto con un vincolo cosí indissolubile com’era, faceva grandissima stima e ne teneva un grandissimo conto, perché pensava d’aver fatto, si può dire, di doi Stati un solo e di due volontá una sola, e dissegnava di potersi valere assai in ogni tempo ed in