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la guerra e per assetar le provisioni, li porgeva orecchie, intrò il duca in opinione, per la gelosia de’ Caraffi, non solamente poter disturbare la pratica, ma che, essendo fatto alienabile il Stato di Siena, per li maneggi che andavano attorno, di poterlo facilmente conseguir in ogni modo. E, per mettere in gelosia il re Filippo, che aveva lassato tutto ’l peso della guerra di Siena al duca, tanto seppe ordinare la trama, che fece passare all’orecchie di Sua Maestá cattolica che ’l re di Franza cercava di acquistarsi il duca con promettergli in perpetuo governo il Stato di Siena, il qual passasse in tutta la sua discendenza, con farlo suo luocotenente generale in Italia, con ordinaria prò visione di genti, di cavalli e di danari, cosí in tempo di pace come in tempo di guerra, il qual cargo [lassasse eziandio nel figliolo primogenito, al qual si contentava dar per moglie la figliola: quella che ora è moglie del re cattolico. E questi larghi partiti, cosí come non erano veri, cosí diedero da pensar molto al re Filippo, che, per non perder il duca e il Stato insieme e privarsi d’un tanto fondamento alle cose sue in Italia, si rissolse a far quello che non avea mai pensato di fare; e cosí promesse e si contentò dar Siena, contra il voler di tutta Spagna. E questa cosa passò tanto secreta, che era fatta la pace fra le due Maestá, cristianissima e cattolica, che ancor non si sapeva quello che fosse stato ordinato del Stato di Siena, come si deve ricordar la Serenitá Vostra. E però suol dire il duca che « le cose cautamente e secretainente maneggiate e negoziate non possono patir disturbo, e che, se questa prattica si fosse allora intesa, da mille canti, e dal re cristianissimo medesimo e dal papa, saria sta’ disturbata. Ma, facendo conoscere al re cattolico che, in dare il Stato al duca, lo confirmava alla sua perpetua divozione, si liberava dalla guerra e dalla spesa continua di convenir guardar con sue proprie genti e difender il Stato di Siena, giá ruinato e distrutto e senza entrata alcuna, e si assolveva dall’obbligo di convenir restituire la spesa fatta dal duca nella guerra, che a guerra finita fu calculata di un million e 200.000 ducati; e che dall’altro canto, non satisfacendo al duca ed accostandosi alla parte francese, metterá in compromesso il