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della medesima casa), che Sua cesarea Maestá non solamente approbò la elezione, ma lo pose assolutamente al dominio di tutto il Stato, come era il duca Alessandro. E cosi, come Alessandro fu fatto duca con la guerra e con la forza, cosí Cosimo è pervenuto al principato per vocazione, con quiete e con tranquillitá; e, come David dal pascer delle pecore per voler d’iddio fu chiamato al regno, cosí Cosimo, uccellando e pescando, fu chiamato al principato; ed oggidí si dice in Fiorenza che questo giovane uccellava allora le aquile ed i girifalchi e pescava li orchi e le balene, poiché ora si vede che l’ha pigliato uccelli cosí grandi e pesci cosí grossi. E, prosperando ogni di piú, da Cesare e poi da Filippo favorito sempre, avendo provata la cattiva e poi la buona fortuna e l’uno e l’altro modo di vivere e l’una e l’altra condizione de’ tempi, s’è fatto, con l’esperienza e con li successi delle cose, molto piú prudente e savio, e con un prospero flato di felicissima fortuna si è conservato ed ingrandito, e superate tutte le difficoltá scoperte, tutte le congiure, e vinti e debellati tutti li suoi potentissimi nemici, e quelli avuti nelle mani e castigati. Di modo che, dalie persecuzioni assicuratosi e con le guerre confirmatosi, si vede che quelli che gli hanno voluto far male, con dissegno di tórgli il Stato e la vita, sono stati cagione di farlo maggiore; percioché con la guerra di Siena ne è divenuto padrone nella pace fatta fra le due Maestá cristianissima e cattolica : talmente che oggidí si dice in Fiorenza che ogni tumulto, ogni guerra, ogni assedio, ogni vittoria e ogni morte si vede esser seguita per firmar e stabilire in Cosimo questo principato. La buona fortuna del quale pare che sempre combatta per la sua grandezze., con la quale oggidí si rende a’ suoi sudditi e vassalli tremendo e spaventevole, e da’ suoi vicini si fa stimare e temere, e da tutti li prencipi vuol esser onorato e tenuto per uno accorto e saputo signore. Questo governa li Stati suoi con un grandissimo rigore e spavento. Questo vuol la pace, la unione e la tranquillitá fra i suoi popoli e cittadini, li quali non ardiscono piú di moversi. Questo non vuol che piú si parli d’odii, d’ingiurie, d’inimicizie,